Shab-e Yalda, la notte più lunga dell’anno
Il 21 dicembre è la data del solstizio d’inverno, ma per i persiani è anche la notte di Yalda, un’antica festività dell’antica religione zoroastriana .
Questa festa deriva dal Mitraismo e celebra la nascita di Mitra il dio del sole, nell’antichità l’inverno veniva considerato un simbolo di avversità e si usava trascorrere la notte più lunga tutti insieme come se si dovessero affrontare uniti le difficoltà della vita, aspettando che l’aurora abbatta le tenebre. Il colore simbolo di questa festa è il rosso: simboleggia il fuoco, elemento sempre presente durante questa festa, che rappresenta salute e forza.

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I persiani festeggiano Shab-e Yalda riunendosi a casa davanti a un caminetto oppure accendendo lanterne, trascorrendo la notte a raccontare storie, leggere poesie di Hafez e mangiare frutta secca che simboleggia l’energia e la gioia,

melograno e anguria che simboleggiano abbondanza.
Le poesie di Hafez sono considerate di buon auspicio, è un poeta romantico ed è usanza quando si è a un bivio o in difficoltà fare una domanda e aprire una pagina a caso per trovare la risposta del poeta.
Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.
“Il se’, Hafiz! Il se’! Questo dobbiamo superare!
Presta attenzione alla saggezza della figlia della taverna!
Piccolo vanitoso bagaglio, parola mia!
Tu creazione di fata, fatta di acqua e creta,
cosi’ indaffarata con la tua bellezza come un uccello.
Hafiz, la Vita e’ un indovinello, rinunciaci:
Non vi e’ risposta, c’e’ solo questa coppa. “
(Hafez)

 

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